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Teroldego migliore
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Il teroldego
Vino principe del Trentino, la sua presenza è documentata nella Piana rotaliana fin dal 1300, anche se ci sono testimonianze che risalgono già al 200 d. C. Il Concilio di Trento (1545-1563) fu la prima occasione in cui il Teroldego acquisì fama internazionale. Michelangelo Mariani – storico del Concilio – lo cita nelle sue cronache (1673).
Oggi è il vino rosso più rappresentativo della nostra provincia: prima D.O.C. varietale riconosciuta in Trentino con l’appellativo “rotaliano” (1971) e vanto indiscusso per il comparto vitivinicolo locale.
La tradizione racconta che la vite ‘Terodol’, citata in antichi manoscritti, sia giunta in Trentino in un passato immemorabile assieme al gelso (pianta per secoli usata come sostegno della vite), portata da popolazioni migranti, attirate dal flusso delle acque impetuose dell’Adige e dalla fertilità delle terre del fondovalle. Qui in condizioni climatiche miti e favorevoli il vitigno trovò l’ambiente propizio per la sua diffusione e col tempo divenne una varietà autoctona del Trentino.
Di colore rosso scuro, con riflessi granati, il Teroldego seduce con fragranze di frutta matura che richiamano la mora selvatica, il mirtillo e il lampone. Irresistibile nel gusto, forte, possente, quasi carnoso, e avvolgente nella struttura, solida e compatta, si abbina splendidamente ai prodotti tipici della gastronomia trentina: carni rosse, salumi e formaggi a lunga stagionatura.
Oggi il Teroldego è un vitigno in forte espansione per il notevole interesse che desta nel consumatore attento.
Caratteristiche
Colore
Rosso scuro, profondo, ricco, vivido con riflessi granati d’intensità serica, intrigante.
Gusto
Fine quanto possente, piacevolezza e concentrazione sono in splendido equilibrio, per una complessa gamma di sapori che richiamano le specifiche fragranze balsamiche di questa varietà, con una struttura solida, compatta e un gusto finale quanto mai appagante.
Profumo
Fragranze di frutta matura, intense e variegate che richiamano la mora selvatica, mirtillo e lampone, con il classico esclusivo sentore di terra, tartufo nero e cuoio, specialmente nelle selezioni di teroldego destinate all’invecchiamento.
Accostamenti gastronomici
Se consumato ancora giovane, vino d’annata, si beve in occasioni gioviali, con pietanze rustiche, merende a base di salumi nostrani, minestre o piatti di mezzo. Se opportunamente invecchiato è ottimo per banchetti di cacciagione, carni arrostite o con formaggi di malga lungamente stagionati. È pure uno squisito nettare per grandi ricorrenze, da sorseggiare come vino da meditazione.
Temperatura di servizio
16° – 18° gradi se giovane.
Fonte: Palazzo Roccabruna – Enoteca Provinciale del Trentino